Trama:
In 'Femmine contro Maschi' si intrecciano tre storie dedicate ai buffi difetti delle donne, intorno al tema generale della disperata ricerca dell'uomo ideale. Qui si ritrovano tutti i personaggi di 'Maschi contro femmine', insieme ad alcuni, importanti, nuovi acquisti.
Nella prima, l'androloga Anna (Luciana Littizzetto) e il benzinaio Piero (Emilio Solfrizzi) sono alle prese con il noioso tran-tran di un matrimonio ventennale. Lei colta e affettuosa, lui ignorante e traditore. Quando un provvidenziale incidente fa perdere a Piero la memoria, Anna lo riformatta, cercando di trasformarlo nell'uomo perfetto. Piero diventa così un maggiordomo-amante-cuoco, insomma, il marito che lei aveva sempre sognato. Ma un giorno...
Nella seconda storia, il bidello Rocco e l'impiegato Michele (Ficarra e Picone) suonano in una cover band dei Beatles. Rocco è osteggiato dalla compagna (Francesca Inaudi), maestra nella stessa scuola, mentre Michele, grazie ad una sapiente bugia, riesce a tenere all'oscuro sua moglie (Serena Autieri), una donna manager che crede che abbia smesso con la musica. Quando Rocco, dopo l'ennesimo litigio in famiglia, viene ospitato da Michele, la bugia rischia di essere svelata. Il tutto mentre la moglie di Michele aspetta un bambino e i due amici si stanno preparando per una importante gara di cover band che sognano di vincere...
Nella terza storia, il chirurgo plastico Marcello (Claudio Bisio) e l'impiegata Paola (Nancy Brilli) sono una coppia divorziata da anni. I due fingono di essere una famiglia felice solo quando vanno a trovare la mamma di lui (Wilma De Angelis) ottantenne e malata di cuore. Quando un cardiologo diagnostica pochi giorni di vita alla nonna, quest'ultima chiede di poterli passare con la sua famiglia a casa loro. I due divorziati si ritrovano a vivere forzatamente insieme e a recitare la parte 24 ore su 24. Mentre la presenza della nonna si fa sempre più invadente, il figlio più piccolo Lorenzo (Edoardo Cesari), si innamora di una sua compagna di quinta elementare e sceglie proprio un bidello (Ficarra) come suo ispirato mentore in amore!
Scheda:
Titolo originale: Femmine contro maschi
Nazione: Italia
Anno: 2010
Genere: Commedia
Durata: 96'
Regia: Fausto Brizzi
Sito ufficiale:
Cast: Serena Autieri, Claudio Bisio, Nancy Brilli, Luciana Littizzetto, Ficarra, Picone, Lorenzo Cesari, Wilma De Angelis, Emilio Solfrizzi, Francesca Inaudi
Produzione: Medusa
Distribuzione: Medusa
Orari:
Sabato | 19 mar | 21,15 |
Domenica | 20 mar | 18,00 - 21,15 |
Lunedì | 21 mar | 21,15 |
Recensione:
Tratta da: http://www.sentieridelcinema.it/recensione.asp?ID=1437
Seconda parte del dittico iniziato da Maschi contro femmine: rispetto al primo episodio, debolissimo, questa seconda parte è più riuscita e compatta. E il merito è soprattutto nel cast, decisamente di altro spessore rispetto ai vari Alessandro Preziosi, Paola Cortellesi, Nicolas Vaporidis. Ficarra & Picone, in modo particolare, si confermano come una coppia comica di gran valore al cinema dopo le piacevoli prove di Il 7 e l'8 e La matassa. Sono loro il vero valore aggiunto al film e le loro storie, per quanto elementari e prevedibili, sono la cosa migliore del film. Soprattutto, i due riescono a essere simpatici senza ricorrere alla volgarità o alla risata grassa. Bene anche Emilio Solfrizzi nella parte di uno uomo tutto calcio & pub che vede la vita sconvolta dopo un banale incidente di strada: è un attore simpatico e versatile e che vorremmo vedere anche in ruoli meno ovvi. Claudio Bisio, sempre più uguale a se stesso, è il protagonista del terzo episodio, è un chirurgo plastico divorziato dalla sua ex (un'inguardabile Nancy Brilli) e che per amore della madre malata dovrà fingere che la sua è una famiglia ancora unita. Il film è quello che ci si sarebbe aspettato dopo il primo episodio: al di là delle scelte di casting più azzeccate, ricorre a facili cliché per rappresentare l'eterna guerra dei sessi ma non va mai oltre a una descrizione superficiale dello stesso e in questo tradisce proprio la commedia all'italiana a cui il regista Fausto Brizzi vorrebbe guardare. Là i tipi e le maschere sintetizzavano un mondo che veniva non soltanto riflesso o rappresentato, ma scavato: si pensi alle tante maschere di gente come Sordi, Gassman o lo stesso Villaggio-Fantozzi. Nei film di Brizzi, la maschera è svuotata di ogni contenuto ed è ridotta a semplice tic, a puro folklore, come avviene nei tanto vituperati cinepanettoni (di cui Brizzi è stato più volte cosceneggiatore). C'è il chirurgo plastico cinico (tra l'altro proprio come De Sica in Christmas in Love), il benzinaio fedifrago, la Littizzetto urologa: ma questi personaggi non rimandano a null'altro se non a se stessi. Anzi, quel che è peggio, spesso le storie proposte da Brizzi, da Notte prima degli esami, passando per Ex fino appunto a questo dittico, sono lo spunto per dare sfoggio di un cinismo che appare gratuito e forzato. Come nel finale del pur interessante Notte prima degli esami, lo studente Nicolas Vaporidis rimaneva fregato – proprio sul più bello, nel supremo momento degli esami di maturità – dal suo insegnante Giorgio Faletti, così Solfrizzi vive il rapporto matrimoniale con la Littizzetto come una vera e propria esperienza di prigionia, per poi mandarla a quel paese con urlo liberatorio in coro insieme agli amici al bar. Così, fatta eccezione per l'episodio con Ficarra & Picone, più delicato e positivo, i personaggi di Solfrizzi, Littizzetto, Bisio e Brilli non sono così distanti da quelli incontrati nel primo episodio: le loro storie finiscono “bene”, ma non all'insegna di una positività che nasce da un impegno deciso e serio con la vita come in Immaturi di Paolo Genovese, bensì come frutto di una reazione dettata dal puro sentimento. L'intervento sul finale della Littizzetto per ricucire il rapporto con il marito suona poco verosimile e contraddittorio rispetto a un rapporto segnato da delusioni, noia, abbandono. Ma chi glielo fa fare, verrebbe da chiedersi se non per un sentimentalismo retorico? Il fatto è che se proprio in Immaturi – che con il dittico di Brizzi ha tanto in comune, dalle musiche accattivanti, al cast ammiccante e alla leggerezza delle situazioni – i personaggi si mettevano in gioco e in moto dopo una serie di vicende, quelli di Brizzi invece non cambiano mai ma perché non fanno mai un'esperienza di amore, di amicizia e di bene, elementi pressoché assenti in Femmine contro maschi e sostituiti da parole di più facile consumo ma dalla vita assai breve. Così l'amore è ridotto al sesso; l'amicizia a una complicità tra maschi o femmine; il bene a una soddisfazione personale. E l'uomo ridotto a triste caricatura di se stesso.
Simone Fortunato