27 settembre, 2011

Terraferma


Trama:
Due donne, un’isolana e una straniera: l’una sconvolge la vita dell’altra. Eppure hanno uno stesso sogno, un futuro diverso per i loro figli, la loro terraferma. Terraferma è l’approdo a cui mira chi naviga, ma è anche un’isola saldamente ancorata a tradizioni ferme nel tempo. È con l’immobilità di questo tempo che la famiglia Pucillo deve confrontarsi. Ernesto ha 70 anni, vorrebbe fermare il tempo e non vorrebbe rottamare il suo peschereccio. Suo nipote Filippo ne ha 20, ha perso suo padre in mare ed è sospeso tra il tempo di suo nonno Ernesto e il tempo di suo zio Nino, che ha smesso di pescare pesci per catturare turisti. Sua madre Giulietta, giovane vedova, sente che il tempo immutabile di quest’isola li ha resi tutti stranieri e che non potrà mai esserci un futuro né per lei, né per suo figlio Filippo. Per vivere bisogna trovare il coraggio di andare. Un giorno il mare sospinge nelle loro vite altri viaggiatori, tra cui Sara e suo figlio. Ernesto li accoglie: è l’antica legge del mare. Ma la nuova legge dell’uomo non lo permette e la vita della famiglia Pucillo è destinata a essere sconvolta e a dover scegliere una nuova rotta.

Scheda:
Titolo originale: Terraferma
Nazione: Italia, Francia
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 88'
Regia: Emanuele Crialese
Sito ufficiale: www.terrafermailfilm.it
Social network: facebook
Cast: Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Martina Codecasa, Claudio Santamaria, Filippo Pucillo, Mimmo Cuticchio, Tiziana Lodato, Titti, Robel Tsagay
Produzione: Cattleya, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution

Orari:
Sabato  01 ott
 21,15
Domenica 02 ott
 17,30 - 21,15
Lunedì 03 ott
 21,15

Recensione:
tratta da http://www.sentieridelcinema.it

Vincitore del Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia 2011, il quarto film di Emanuele Crialese ha tutti i crismi del film impegnato e d'autore. Una tematica forte (l'immigrazione); un luogo noto, ormai inflazionato sui media (Lampedusa, anche se il film è girato a Linosa); un parterre di bravi attori (Finocchiaro e compagnia: lei è bellissima e bravissima). E ancora: una coerenza stilistica e tematica molto forte: il mare, i migranti, la solidarietà del popolo, il discorso sulle radici e sull'identità percorrevano almeno due film precedenti del regista di origine siciliana, Respiro e, il più riuscito di tutti, Nuovomondo. E, non ultimo: uno stile cinematografico assai ricercato e molto curato nella confezione. Grandi scenari splendidamente fotografati, un realismo linguistico che richiama i tanti big del nostro passato, da Rossellini a Visconti, fa il paio con la ricercatezza di alcune sequenze: la sequenza del mappamondo, ma anche quella della protesta dei pescatori davanti alla caserma della Guardia di Finanza, o quella del barcone stipato di turisti in festa che richiama alla mente Lamerica di Amelio suscitando però sentimenti opposti. Eppure, a differenza proprio di Nuovomondo, il film fatica sul piano delle emozioni e del coinvolgimento dello spettatore. Non mancano alcune sequenze suggestive: il rapporto tra le due donne, la venuta alla luce della bimba e gli attori protagonisti, specie la Finocchiaro e il giovane Pucillo, già nel cast di Respiro e Nuovomondo, convincono e partecipano con intensità alla vicenda. Il film però non manca di difetti: alcuni personaggi sono abbozzati o schematici come il finanziere interpretato da Claudio Santamaria o l'animatore turistico impersonato da Fiorello. Sul piano narrativo, se la storia della donna etiope rifugiata assume un ruolo centrale anche a livello emotivo, così non si può dire per quanto riguarda la vicenda periferica dei tre giovani turisti e della possibile storia d'amore tra Pucillo e Martina Codecasa (già vista in Sul mare di D’Alatri), la meno convincente del cast. E anche sul piano del contenuto, pur senza inciampare in gravi tranelli ideologici, Crialese quando deve enunciare il suo “messaggio”, lo fa nel modo più piatto e prevedibile possibile come nell'occasione della riunione dei pescatori con gli anziani in testa a difendere la legge del mare o attraverso la figura del peschereccio sigillato dalla Finanza e comunque destinato a essere demolito, oggetto reale ma anche metaforico, segno di tempi ormai perduti in cui il regista pare non riconoscersi più e non riconoscere più il proprio popolo, come accadeva, con ben altri risultati, sul finale di Nuovomondo. L'impressione, cioè, è che Crialese sia un regista di valore, con occhio e senso dell'immagine, merce rara tra i registi italiani e non, ma che non sia riuscito a rendere vita vera, storia palpitante una vicenda semplice che forse non aveva bisogno di orpelli e decorazioni per emozionare. Vezzi autoriali che rischiano di mettere in secondo piano la storia di dolore e di accoglienza al centro del film e che allontanano lo stile di questo regista talentuoso dalla lezione dei maestri del Neorealismo, con cui pure cerca di misurarsi. Maestri per cui era necessario far parlare gli oggetti, i volti e le cose, più che ricamarci sopra.

Simone Fortunato




20 settembre, 2011

I Puffi


Trama:
Lo stregone cattivo Gargamella insegue i Puffi fuori del villaggio in cui abitano e loro, attraverso un portale magico, cadono nel nostro mondo, nel bel mezzo di Central Park, a New York. Alti solo tre mele o poco più, si ritrovano proprio nella Grande Mela e devono sbrigarsi a tornare a casa prima che Gargamella li rintracci.

Scheda:

Titolo originale: The Smurfs
Nazione: U.S.A., Belgio
Anno: 2011
Genere: Animazione, Fantastico
Durata: 103'
Regia: Raja Gosnell
Sito ufficiale: www.smurfhappens.com
Sito italiano: blog.libero.it/IPuffi/
Social network: facebook
Cast: Hank Azaria
Cast (voci): Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofía Vergara, Katy Perry, Anton Yelchin, Jonathan Winters, Alan Cumming, George Lopez, Kevin James
Produzione: Columbia Pictures, Kerner Entertainment Company, Sony Pictures Animation
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia

Orario:
Sabato  24 set
 21,15
Domenica 25 set
 17,30 - 21,15
Lunedì 26 set
 21,15

13 settembre, 2011

Cars 2


Trama:
La popolare macchina da corsa Saetta McQueen e il suo incomparabile carro attrezzi Cricchetto devono attraversare l’oceano per partecipare nel primissimo Grand Prix Mondiale, che decreterà chi è la macchina più veloce del pianeta. Ma la strada verso la gara si rivelerà disseminata di buche, deviazioni e divertentissime sorprese quando Cricchetto si ritroverà coinvolto in prima persona in un’intrigante avventura: spionaggio internazionale. Combattuto tra l’assistere Saetta McQueen in una gara importante o l’eseguire gli ordini in una missione di spionaggio top secret, il viaggio ricco di azione di Cricchetto lo condurrà a un inseguimento esplosivo tra le strade del Giappone e dell’Europa, seguito dai suoi amici e osservato dal mondo intero. Al divertimento a tutta velocità si aggiunge un coloratissimo cast di nuove auto tra cui agenti segreti, loschi furfanti e concorrenti di gara da tutto il mondo.

Scheda:

Titolo originale: Cars 2
Nazione: U.S.A.
Anno: 2011
Genere: Animazione, Commedia, Avventura
Durata: 120'
Regia: Brad Lewis, John Lasseter
Sito ufficiale: www.disney.go.com/cars/cars2/...
Sito italiano: www.disney.it/cars/...
Cast (voci): Owen Wilson, Larry The Cable Guy, Michael Caine, Joe Mantegna, Cheech Marin, Franco Nero, John Ratzenberger, Thomas Kretschmann, Jeff Gordon, John Turturro, Jason Isaacs, Emily Mortimer
Produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
Distribuzione: Walt Disney Pictures


Orari:

Sabato  17 set
 21,15
Domenica 18 set
 17,30 - 21,15
Lunedì 19 set
 21,15




Recensione:
tratta da http://www.sentieridelcinema.it


È fin troppo facile accodarsi alla schiera di quanti aspettavano al varco la Pixar e il primo film che non sarebbe stato all’altezza dei precedenti. Siamo abituati a stupirci per ogni nuova uscita di John Lasseter e soci, a rimanere a bocca aperta di fronte a chi è così abile e creativo da rendere una storia per bambini un veicolo di comunicazione di concetti semplici e profondi: l’amicizia, la collaborazione, la serietà sul lavoro, il rapporto padre-figlio, l’amore tra coniugi. Ma al tempo stesso rendendoli poetici e caricandoli di uno spirito di avventura che sarebbe piaciuto anche a Chesterton, che non a caso diceva “la vita quotidiana è la più romantica delle avventure, e solo l’avventuriero lo scopre”. Ecco, questa volta, John Lasseter ha semplicemente (ma con quale maestria!) realizzato un film d’avventura. Per chi non lo ricordasse, Cars è la storia di una tronfia auto da corsa, Saetta McQueen, che, perdutasi da nei pressi di una strada secondaria nel cuore degli Stati Uniti, approda nel paese di Radiator Springs, dove imparerà a proprie spese cosa sono il duro lavoro, il rispetto delle regole, ma anche la vera amicizia e una migliore strategia per affrontare le corse, diventando un vero campione. In questo secondo episodio Saetta partecipa a una serie di gare promosse da un milionario inglese che ha scoperto un combustibile più pulito, e per propagandarlo promuove questa serie di competizioni cui partecipano le più veloci auto del mondo. Saetta si porta dietro tutto il suo team, compreso Carl Attrezzi detto “Cricchetto”, anche se teme che la sua esagerata spontaneità e il suo fare un po’ rustico possano nuocere alla sua immagine. Cosa che puntualmente si verifica, ma con un risvolto inaspettato: Carl entra in contatto con una coppia di agenti segreti che cercano di sventare un misterioso complotto e che si convincono che anche lui sia una spia. Il film qui si biforca: da una parte le corse che portano i team in Giappone, Francia, Italia e Gran Bretagna, dall’altra il gioco di spie per scoprire chi sta dietro il piano criminale che vuole sovvertire l’ordine mondiale. Nonostante i nuovi personaggi inseriti (tra cui una potente e sbruffona formula 1 italiana, Francesco Bernoulli), dei due protagonisti quello che si ricava maggior spazio e le vicende più difficili e pericolose è ovviamente Cricchetto, che dopo alcuni dubbi iniziali prende gusto a questa nuova (anche se pericolosa) attività, fino a essere risolutivo per sgominare la banda dei cattivi. Un po’ meno “profondo” dei precedenti film, dunque, ma sempre carico di un impressionante bagaglio tecnico, capace di ricreare con fantasia e creatività i luoghi più pittoreschi dei paesi visitati (anche le scogliere liguri sembrano tante griglie di radiatori d’auto), il film non mancherà di conquistare i piccoli fan di Saetta e della sua banda di amici, ma anche di appassionare, con i perfetti meccanismi alla 007, i seguaci dei film di spionaggio.

Beppe Musicco

09 settembre, 2011

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2


Trama:
“Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2” è l’ultima avventura della serie di Harry Potter.
Nell’epico finale, la battaglia tra le forze del bene e quelle del male nel mondo della magia è ora a tutto campo. La posta in gioco è altissima e nessuno può considerarsi al sicuro. Harry Potter potrebbe essere chiamato a compiere l’estremo sacrificio quando si avvicina sempre di più la resa dei conti con Lord Voldemort.
Tutto finisce qui.


Scheda:
Titolo originale: Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II
Nazione: U.S.A., Regno Unito
Anno: 2011
Genere: Avventura, Fantastico
Durata: 130'
Regia: David Yates
Sito ufficiale: harrypotter.warnerbros.com
Sito italiano: www.donidellamorte.it
Cast: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Helena Bonham Carter, Gary Oldman, Alan Rickman, Tom Felton, Bonnie Wright, Ralph Fiennes, Rupert Grint, Bill Nighy, Michael Gambon, Jamie Campbell Bower, Jason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Robbie Coltrane, Evanna Lynch, Jim Broadbent
Produzione: Heyday Films, Warner Bros. Pictures
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Data di uscita: 13 Luglio 2011 (cinema)


Orari:


Sabato10 set
21,15
Domenica11 set
17,30 - 21,15
Lunedì12 set
21,15



Recensione:

È stato un viaggio lungo, tortuoso e ricco di colpi di scena (anche se anticipati dai libri), quello che ha avuto inizio un decennio fa e che finalmente arriva al suo compimento con Harry Potter e i doni della morte: Parte II.
Il ragazzino del 2001 ora è un giovane fatto e finito, pronto per trovarsi faccia a faccia con “Colui che non deve essere nominato”, in uno scontro epico tra il bene e il male. Una resa dei conti tesa e mozzafiato, che ben si giunta alla prima parte de I doni della morte e che sottolinea l’isolamento di Harry, Ron e Hermione, superando però le divisioni dei tre del film precedente: un ritrovarsi dato dall’urgenza, dalle necessità, dalla ritrovata amicizia ma anche dal finalmente dichiarato affetto tra Ron e Hermione.
La seconda parte comincia esattamente da dove la pellicola precedente si interrompeva, al trionfo di Voldemort che si è impossessato della potentissima bacchetta di sambuco, già appartenuta ad Albus Silente. L’atmosfera è resa ancor più opprimente dalla visione degli studenti di Hogwarts, silenziosi, irreggimentati e guardati a vista dai dissennatori che si librano sopra il cortile della scuola. Resta pochissimo tempo ai tre amici per recuperare e distruggere i rimanenti Horcrux, nei quali Voldemort ha nascosto parte del suo essere. Girato in un 3D abbastanza “leggero”, il film di David Yates sembra approfittarne soprattutto nella lunga discesa dei protagonisti nei sotterranei della Banca Gringott, una scena che sembra trasportata di peso da un film di Indiana Jones, e che si conclude nientemeno che in groppa a un drago sputa fuoco. Al di là delle scene sensazionali, dei grandi effetti speciali, dell’uso del digitale come peraltro dei trucchi e delle protesi, l’ultimo episodio della saga probabilmente verrà ricordato per le rivelazioni (sempre per chi non ha letto i libri) sul passato del professor Severus Piton, interpretato da quel grande attore inglese che è Alan Rickman (capace di passare con scioltezza da da Jane Austen a Die Hard a Harry Potter mantenendo una grande dignità e presenza scenica: speriamo di vederlo presto in altre prove).
L’altra cosa che sicuramente va notata è lo spazio che regista e sceneggiatori riescono a dedicare a personaggi solo all’apparenza secondari. Uno tra tutti Neville Paciock, vero deus ex machina nella lotta contro Voldemort. Paciock, come molti altri personaggi, è una di quelle figure essenziali, che nel libro “ancorano” i protagonisti a una realtà a noi conosciuta: la scuola, gli affetti familiari, il vivere con una nonna anziana, e per questo contribuiscono a umanizzare la vicenda e rendere più vivace anche l’interagire dei tre protagonisti.
Purtroppo questo aspetto di vita “comune” forzatamente nel film si perde, dando molto più spazio a momenti eclatanti e guerreschi (che in quest’ultimo episodio molto debbono anche alle visioni tolkeniane de Il Signore degli Anelli). Con una conclusione spostata in avanti nel tempo, che lascia intravedere un futuro pacifico e familiare per tutti i protagonisti, la lunga saga del maghetto di Hogwarts si congeda, di certo lasciando una pietra di paragone per tutti quelli che d’ora in poi, vorranno cimentarsi con il genere fantasy e d’avventura per ragazzi.

Beppe Musicco